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ZANZEREDICA - ZANZERETICA

Zanzeredica

 

 

1.    La Lebenswelt con Ducrot, Van Hout e Stenius per avere xenoglosse

da Andrea Zanzotto e il By Logos di Silvio Ramat, Cesare Ruffato

e Luciano Trosio

 

La Lebenswelt da inviare ad Andrea Zanzotto, che è fuori dal volumetto Lebenswelt, L’Arzanà, Tortino 1981, la pubblicai in “Lettera” n.18, University College Cardiff Press, ottobre 1979: c’era la frequenza fantasmatica che semplifica la distanza del reale, e dopo l’astenia che abbandona l’edonismo del voyeur alla fruizione del giubilo trionfale delle oche, chiedevo xenoglosse a Zanzotto, leggendo Van Hout, O.Ducrot ed Erik Stenius:

Se pilucchi capezzoli, au moins maculerai

la coppa dei seni .

Più tardi, da Lacaita, uscirà il By Logos, un esperimento transpoetico, nato per iniziativa di Fernando Bandini, Cesare Ruffato, Silvio Ramat, Luciano Troisio e lo stesso Andrea Zanzotto: solo che Zanzotto, che tra i 25 poeti inclusi era il numero 16, non aveva trascritto(come avevano omesso di fare Giorgio Barberi Squarotti e Gilberto Sacerdoti) il testo poetico di nessuno degli altri 24.

Il suo testo(DOLCEZZA.CAREZZA) fu ritrascritto da Luciano Erba(era il numero 20) che, a modo suo, univocizzò tutto ne “IL CIRCO”:

Un circo è un circo, anche un piccolo circo

e il mio paese sembrava più leggero

la sera, quando issata l’alta cupola

le bandiere svettavano nel cielo

(By Logos, ed.cit.:pag.127).

E fu rifatto, con lo stile proprio alla propria forma soggettiva(sensu Whitehead), anche da Mariella Bettarini(che era il numero 12), Paolo Ruffilli(era il 19) e da Luciano Troisio( era il 14), che gli dette il titolo SECONDA CASA[iii]:

(…)

Nel giocattolaio fresco paese

piccolissimo circo. Linguine che lambono l’inguine

bifide trifide bandiere battaglie.

(By Logos, ed. cit.:pag.109).

 

2. Dal Fascicolo del P.M.

Per il Galateo in bosco[iv] sembra che, nel Fascicolo del P.M., di cui a L’Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti, © 1999-2003, dell’Anonimo del Gaud, lo stesso Erba fosse indiziato come Lafcadio; difatti, nella Griglia di Parsons, si vociferava che il Lafcadio poteva essere un lirico, una “barba di becco”, o uno della Linea Lombarda, che so:Erba, in virtù del bosco uno del 22[v] che avrebbe potuto investirlo pur essendo Il tranviere metafisico[vi]:

 al Problema dell’Accesso alle Risorse(3), gli indiziati, oltre a Erba, Giovanni Raboni, Orelli, ma anche, stentiamo a crederlo, alcuni poeti Famisti[vii]; al Problema della Cooperazione(4), gli indiziati erano quelli di By Logos, più Ruffato che Troisio, più Ramat che Ramous; al Problema della Remunerazione(2) non c’è alcun indiziato e al Problema della Disponibilità(1), gli indiziati erano linguisti, antropologi, botanici, giardinieri, ma anche qualche poeta che esplora l’inconscio come paesaggio o bosco dell’intimo(Marica Larocchi, Lino Angiuli degli ulivi e dei campi d’alopecia).

Il P.M. mette in rilievo che la “polisemia delle armi(amigdala, falcetto, coltello da innesto, marra scura, pugnale, tram metafisico) crea un’ambiguità semantica che potrebbe fare, dell’Assassinio del Poeta Epifanico[ l’epifanico da sopprimere con armi preistoriche “là in fondo all’orto” o “tra selve e tra pastori”], un altro dei tanti misteri italiani.

 

3.L’esagramma dello stile di Andrea Zanzotto è lo stesso esagramma di Amelia   Rosselli

Utilizzando l’I King in prestito alla poetica in modo che ci permetta la definizione in merito agli Indicatori Globali usati da Moles per analizzare l’immagine o lo schema[la complessità, che è la misura sintattica  dell’immagine, ha la stessa valenza di quantità informativa sia in uno schema che in un testo poetico; l’ iconicità dell’immagine corrisponde alla intelligibilità del testo; la polisemia dell’una corrisponde all’ambiguità di connotazione dell’altro; la pregnanza,che è data dal rapporto dei contorni e dei contrasti dell’immagine, in un testo è svelata dal rapporto ellittico dell’entimema] e adottando il metodo di cui abbiamo già riferito in altri studi, otteniamo l’esagramma dello stile-base di Andrea Zanzotto:

al 6° posto

l’intelligibilità buona dona una linea intera

    __

al 5° posto

la complessità alta produce una linea spezzata   

     _ _

al 4° posto

l’ambiguità con tasso alto dà una linea intera

     __

al 3° posto

aa pregnanza con tasso sufficiente

     __

al 2° posto

la carica connotativa più che buona

     _ _

al 1° posto

il codice elaborato

     __

Il trigramma superiore è Li, il Fuoco, l’avvolgente; il trigramma inferiore è il Fuoco, l’aderente: l’esagramma del doppio fuoco è il numero 30 dell’I King, ovvero Li, lo splendore ripetuto, il risaltante.

Il segno semplice che sta sotto è come se fosse il paradigma che si allontana ma di poco, aderisce ed è invece l’immagine di uno spazio vuoto fra due indicatori di Moles: tradotto,, significa che sia la carica connotativa  che la complessità, quando sono ad un livello piuttosto elevato, per far sì che il senso si allontani ma di poco devono avere, la prima, la pregnanza che si fa chiara sopra e il codice,sì, elaborato,ma non tanto, che illumina sotto; la complessità, invece, ha sopra la linea dell’ intelligibilità sufficientemente espressa ma non in modo esplicito e sotto l’ambiguità che divampa.

Nella mutazione dell’esagramma, la linea della misura è quella della pregnanza al 3° posto, cosicché il fuoco che sta(va)sopra il fuoco adesso nel nuovo esagramma sta(rà) sopra Chên, il Tuono, e l’esagramma Li si commuta in Shih Ho, il numero 21, il morso che spezza, tanto che non finiremo mai di scovare sintèmi, archetipi sostantivi e schemi verbali che, fra chiarezza ed eccitazione, fanno, da un lato, risaltare la durezza di Chên, il Tuono, e dall’altro eccitano la chiarezza e la dolcezza di Li, il Fuoco.

Detto questo , si può ricordare che l’esagramma di base della poesia di Zanzotto è il 30 come quello di Amelia Rosselli[viii], solo che l’esagramma della mutazione della poetessa di Impromptu si ottiene mutando la linea al secondo posto, la carica connotativa, in modo che il trigramma Li divenga Chien(tre linee intere), e l’esagramma, con Li sopra e Chien sotto, sia Ta Yu, il fuoco al cielo, il numero 14, il possesso grande e il fuoco su nel cielo di Amelia è l’immagine del possesso grande che c’è nella carica connotativa: un grande carro da caricare.

 

4.L’esagramma dello stile dei poeti che in By Logos hanno riscritto Dolcezza. Carezza di Andrea Zanzotto

Indicatori globali

Mariella

Bettarini

Paolo

Ruffilli

Luciano

Erba

Luciano

Troisio

Intelligibilità

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Complessità

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Ambiguità

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Pregnanza

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Carica connotativa

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Codice elaborato/ristretto   

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L’esagramma di Mariella Bettarini è Huan, la dispersione, il numero 59 dell’I King, il Vento sull’Acqua: prima che sopravvenga la burrasca, le nubi del paradigma vengono disperse e il 9 sopra è lo schema verbale dell’andarsene, tenersi lontano, uscire.

L’esagramma di Paolo Ruffilli è Sung, la lite, il numero 6 dell’I King, il Cielo sull’Acqua: la cintura di cuoio che è il 9 sopra e alla fine del sintagma dovrebbe essere strappata tre volte, ma spesso questo non viene fatto; d’altra parte, il verso di Ruffilli, come il 9 al quinto posto, torna indietro e si arrende alla sorte, cambia e trova pace in perseveranza, non perde nulla.

L’esagramma di Luciano Erba è Ttung Jenn, la compagnia fra uomini, il numero 13 dell’i King, il Cielo sul fuoco: e la compagnia fra uomini del 9 sopra, anche se il 9 al quarto posto a volte non sale sulle sue mura e invece di non assalire assedia perché il trigramma superiore che muta fa in modo che l’esagramma sia il 37, Kia Jenn, la dovizia e la casa come archetipi sostantivi e sintèmi.

Per la relazione tra pregnanza e ambiguità, se il sintagma sale sulle mura, il paradigma nasconde armi nella fratta, ma per essere pregnante sale sull’alta collina che ha davanti.

L’esagramma di Luciano Troisio è U Uang, l’innocenza, il numero 25 dell’I King, il Cielo sopra e il Tuono sotto, passa proprio tra l’ambiguità che è quella del viandante che ottiene la mucca, che, presa, nel trigramma del Cielo, ha nel paradigma un buon cavallo vecchio o un cavallo magro, anche un cavallo selvaggio, così è stato, e la frutta che cresce sugli alberi. Per questo questo è anche l’esagramma dell’inaspettato.

 

 

5. La carezza del circo, una piccolissima biglia:

   la Stimmung con Dolcezza.Carezza di Zanzotto 32 anni dopo By Logos

 

Tra la dolcezza e la carezza e i piccoli intensi venti

e le bandiere che s’intrecciano libere, legate, inquiete

e le battaglie lontane, i paesi antichissimi,

le cupole del circo che impauriscono il vento

Bandiere.

Qui si vendono biglietti e chiavistelli, chiavi di circo

e colori del fresco paese a grande offerta

un giocattolo circo.

Biglie.

Nel piccolissimo circo come un fiotto di fiotti

e di bottiglie tutto balza tutto il circo-cocò.

Biglie che stanno sulla corda tesa su verso la vetta

del campanile come le bandiere che nel circo

delle sere lunghe nel giocattolato fresco paese

vanno in motoretta innamorandosi nell’umido

o al mattino presto quando partiva il circo

presto, presto come se all’alba stando già desti

sotto le cupole mancava l’azzurro verso la vetta del campanile

il piccolissimo circo furtivo partiva presto

e le biglie che stanno prese nell’album

legate, leggere, libere, inquiete bandiere

chiavistelle del circo. Battaglie. Bottiglie.

 

Un circo è un circo anche una piccolissima biglia

e una bottiglia, o una bandiera che più leggera

quando issata in alto sulla cupola la sera

c’era un cielo di gelo un trin trin di giochi e carabattole

e il cuore i passi e i colori apparivano veri

nell’aria nuova di ogni sera

sotto un fiotto di fiotti lontano l’azzurro

il fumo o la linea dei monti, la notte

che al di là del campanile tra dolcezza

e bandiera tendeva la fune alla sera

se partiva il circo la mattina così presto

che l’alba furtiva e le nubi ed ero già desto

a veder svanire il circo, la cupola del cielo

e anche le stelle

 

il fuoco la mattina presto ha una figura determinata

con il trepestio di pecorelle è diretto verso l’alto

ci si innamora così nei cicrchi delle sere

sfobricia e aderisce e si distacca dalle cose

che ardono a raso bosco tagliole bandi taglienti

come un fiocco di fiotti bandiere alza tutto

il mancamento azzurro butta all’aria vertigine

intanto che il morso furtivo il suo collo

il tenero collare io che non dormivo fin qui

stavo a distanza incerto nei tocchi nei trilli

nei crolli di rossi birilli

nel cozzo di legni di biglie stavo già desto

a veder svanire il circo perché temevo

che mi portassero via con sé

V.S. Gaudio



[i] “Il s’agissait d’utiliser des exercices/dans lesquels/dans les situations comportant des attributs/et des quantificateurs,//elle est capable de manipuler les connecteurs//jusqu’à un certain point//manipola l’inclusione solamente se utilizza/la negazione dell’attributo/solamente se gioca blu/ne situa allora in rosso/ma il y a aucun jouer “ : V.S.Gaudio, Lebenswelt, da inviare a Andrea Zanzotto, per averne xenoglosse, « Lettera » n.18, Cardiff ottobre 1979 :pag.14.

[ii] Dal verbo intransitivo zanzerare che è “ronzare”, “andare qua e là”, e che, ,reso transitivo, è “mormorare a voce bassissima”, al “cinedo”, che è lo zànzero, in quanto “compagno di bagordi”, per l’aggettivo cinèdico, che si riferisce a un’antica farsa greca in dialetto ionico, intessuta di lazzi osceni, la zanzeredica è questo andare di qua e di là, ronzare o mormorare a voce bassissima un divertissement tra satira e ludus, dalla Lebenswelt, resa a Cardiff, fino alla Stimmung (che è l’altro mio genere) del By Logos resa a Padova e a Manduria, attraverso il cerchio del Fuoco, che è l’esagramma n.30 dello stile di Zanzotto per la “zanzerata”, mormorata a voce bassissima, Stimmung di Dolcezza.Carezza fatta in questi giorni. In questa incavatura, quel che risalta è che l’omaggio, all’interno dell’industria poetica, che cinge il poeta di Pieve di Soligo, sostiene principi contrari all’ideologia dell’industria poetica stessa ed è perciò tanto eretico che Zanzeredica è anche Zanzeretica.

[iii] Successivamente, Luciano Troisio, pubblicando tutti i suoi rifacimenti dei poeti di By Logos in un volumetto dal titolo Venticinque vettori, Nuovedizioni Vallecchi, Firenze 1981, dette il titolo La partenza  al testo rifatto di Zanzotto.

[iv] Andrea Zanzotto, Galateo in Bosco, Mondadori, Milano 1978.

[v] Essendo, il 22, in argot il pugnale, uno del 22 può attuare la soppressione con armi da taglio, anche con un falcetto o un coltello da innesto, visto nil Poeta d’alto fusto da tagliare. Se si usa la marra scura, che è un arnese che serve per ripulire gli olivi(il ferro da una parte è a marra-largo e corto come quello di una zappa grosso- e dall’altra è a scure), l’indiziato numero uno sarà l’olivocultore Lino Angiuli [àcfr: Problema della Disponibilità(1)].

[vi] Luciano Erba, con la silloge Il tranviere metafisico, ha, anche, vinto il Premio Bagutta nel 1987!

[vii] Cfr. Canti Famisti, a cura di Velio Carratoni, Fermenti edizioni, Roma 1981:volumetto che raccoglie “36 componimenti poetici intonati, anche senza deliberato proposito, al famismo, la dottrina biologico-culturale formulata da Gino Raya all’inizio degli anni Sessanta”. Tra i Poeti Famisti più sospetti, per il Problema all’Accesso alle Risorse, un Anonimo popolare siciliano(“mi manìu setti uoi nta na matina,/ e setti crasti ccu tutta la lana,/di maccarruna na maìdda china,/e di ricotta na mànnira sana”:ivi, pag.8), Teofilo Folengo(“Mangemus asellum”), Marino Piazzolla e lo stesso curatore Velio Carratoni..

[viii] Cfr. V.S.Gaudio, Amelia’s Spring, la Stimmung con Amelia Rosselli, in “Zeta” n.82, dicembre 2007, Campanotto editore, Udine.

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