Tu sei qui: Portale PIAZZA 3 CASA DELLO SCRIBA EB di Terzet, L'utilità dell'arte poesia, Aracne Ed., 2013

EB di Terzet, L'utilità dell'arte poesia, Aracne Ed., 2013

Antonio Spagnuolo

 Una scrittura tutta tesa e lanciata per conoscere “esistenza” ed “essenza” nel periplo ondeggiante della filosofia, tra quotidianità e memorizzazione, ricca non solo di colori, ma anche di un respiro poematico che coagula il linguaggio. EB di Terzet accede alla speranza di una finalità culturale originale, sia per quella visione del sapere legata contemporaneamente alla parola, alla luce, al colore, per rendere estremo ciò che è relativo, sia per comprendere l’atto creativo nelle parabole dall’attimo stesso in cui il poeta riesce a concretizzare il suo pensiero e le sue fantastiche immagini, tra realtà, desiderio, illusione. Così addentrarsi nell’arte contemporanea diviene il riflesso di un credo straordinariamente virtuale e regolato da produzione e fruizione particolarmente singolari: il livellamento dovrebbe essere scongiurato dalla molteplicità delle proposte, che sono senza alcun dubbio degne di riletture e ripensamenti. “La cultura dell’immagine è la civiltà dell’inutile che ha portato al livellamento verso il basso, al conformismo animale, che conduce all’autoritarismo …. La moda ha preso la formalità del colore, la musica della parola, ma rimangono prodotti, manufatti destinati al consumo immediato per lasciar posto ad altri prodotti in una processione di nascita e morte innaturale, in una fiera della vanità a cui partecipano giornalisti, presentatori, attori, imbonitori delle televisioni dei quotidiani delle riviste popolari e patinate che imbrogliano un pubblico felice di essere imbrogliato …” – Il discorso sulla pittura e la poesia correlate qui ha il carattere della rivelazione, per cui l’attenzione è rivolta sia all’ascolto della poesia che alla significazione del dipinto, in un eccellente respiro che scrive e descrive l’istantanea del vedere e del sentire. Si alternano in questo volume interventi in versi di EB di Terzet, di Auden, di Leoni, di Porta, di Rondoni, di Spagnuolo, di V.S. Gaudio, interventi in prosa di EB di Terzet, di Perrotta, e riproduzioni di opere di Cereda, Cerviglieri, de Stael, Frettolini, Licini, Melotti, Roma, Serse. Il linguaggio ha una impronta decisiva nell’architettare una scelta che possa allontanare l’uomo dalle illusioni, dalla inutilità, dal disordine delle relazioni, in funzione di un astratto che inglobi l’inquietudine nella razionalizzazione del mito.

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