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Inediti 2009

Antonio Spagnuolo


1 – Illusioni

Non abbiamo mai detto ad alcuno

come la pelle sappia riscoprire

il segno di un arcano, intorpidito

al culmine di un percorso.

Quale continua morte, senza inganni,

ecco la vita,

come un supporto ricco di fantasie ed illusioni

che rimandano a fine.

Sempre così: da una frase al rancore,

dallo stupore a millenni di  rinunce,

che non chiedono assensi.

Asfissiante il vuoto non risparmia

le troppe ombre che ciascuno

tenta di ritrovare tra  rovine ed affanni.

Sempre uno strappo,

una sorda cadenza, una paura,

che posa proprio quando non attendi

le dita tra lenzuola, e glicini appassiti,

per quei rami che avresti voluto torcere

al profumo.

 

*

 

2 - Sguardi -

All’improvviso riprende l’ora,

l’attimo che chiude per abitare l’assedio,

l’attimo distratto che tra le crepe dei muri

sussurra ancora una promessa:

io scriverò le quattro cose che farfuglio ogni giorno,

tra il sospetto di morte ed il cicaleggio impertinente

dei residui del sesso, ormai traballante

per le tue pupille variegate

ed il mio cervello impaurito.

Aleggia un soffio

che nel bilico annega, un bilico

tra le circonvoluzioni cerebrali

insinuando qualche verità, a volte incerta nel verso,

e gioca , gioca in abissi che nella ragione

sanno alternare progetti.

Quindi si narra la fine, anche se arde

una vecchia stufa appisolata,

e avvolte in fogli di alluminio

scommettono le palpebre riflessi inaspettati.

Non sappiamo resistere al tranello che propone

qualche ora sottratta nel sorriso,

e che rinnova sguardi vellutati.

 

*

 

3 - Ricordi

La luce è concentrata nel pulviscolo in attesa

di adescare il pensiero, uno spasmo che logora

e ricompone testimonianze complesse.

Tutto ricade nel perfetto cono delle ombre

quando a notte l’odio scarta dalla lingua

ingiurie per il timore di uno scatto senza proroga.

Offri ricordi indispettiti e languidi

per capire quanta letizia si propone nel silenzio

dei giorni, come uno squallido armadio,

per tutti quelli  che tra i fogli sono incrinati,

mentre noi resistiamo ad un cordone

in questo umido mondo che  circonda clandestino

nel continuo desiderio della tua carne.

 

*

 

 4 - Riflessi -

Ormai contieni incastri solitari:

quasi un sospiro le tue speranze oscillanti

tra gli abbandoni di un tempo e le disattente

flessioni di questa stagione

che somiglia sempre più all’ironia.

Una dismisura che ritorna

nell’opaco velo della mia incertezza,

un’ avventura al saccheggio dei giorni,

il rifugio delle stanze, abbandonate al fumo

tra le fibre, la corteccia, il ritmo del contrarsi

con le mani, quale  il senso del crepitare.

Come vedi si contano le ore, una fantasia

che giorno dopo giorno leviga le ginocchia

al ripetersi delle innocenti memorie,

il desiderio riflesso di nuove finzioni

per quella lunga attesa nella quale

più viva e intensa è la paura che cinge.

 

*

 

 5 – Stagione

Dai sobborghi, senza fermarmi, chiudo le immagini

che si ribellano,

mentre si placa il gioco che insegue,

lungo pieghe dal rosso cupo, affollate di visioni

nel melodico arpeggio delle ossa…

 

Nella concavità cinerina rimetto gli incastri

del  cielo ed abbandono gli affascinanti rigori

della tua stagione,

attraverso quel tempo che è diventato un grumo

segreto, una inflessibile ironia che sguscia

senza più soluzioni.

 

Ogni rifugio è cieco nella notte e tu vorresti

avvolgere il mio grido in una nuvola rosata

come canto inquieto…

Muta la ferita che nella peggiore imprudenza

ha chiuso ogni tremore, ogni sussurro,

per riproporre lingue infinite di vento. 

 

Incrocio disattenti testimoni

per quel misto di eucalipto, quasi incandescente,

tra le mura di cemento ingiallito

e la salsedine che batte agli scogli

ove correvamo col tuo nastro al vento.

*


Antonio Spagnuolo  è nato a Napoli il 21 luglio 1931.

Presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali , inserito in diverse antologie,

collabora a periodici e riviste di varia cultura :  Altri termini – Arenaria - Arte e luoghi- Gradiva-  Hebenon -   Il Cobold – Il Fiacre - -Incroci -  Issimo – la Mosca -  l'immaginazione - l'involucro -l'Ortica - lo stato delle cose - Mito - Offerta speciale - Oltranza -   Poiesis  - Polimnia -  Porto Franco - Terra del fuoco – .

Attualmente dirige la collana "le parole della Sybilla” per le edizioni Kairòs, e la rassegna “poetrydream” in internet  .   

Nel volume "Ritmi del lontano presente" Massimo Pamio prende in esame le sue opere edite tra il 1974 e il 1990 . Nel volume “Come l’ombra di una nuvola sull’acqua” Plinio Perilli elabora un  saggio sulle ultime pubblicazioni edite tra il 2000 e il 2007.

Tradotto in francese , inglese , greco moderno , iugoslavo , spagnolo .

Ha pubblicato numerosi volumi di poesia ed è stato premiato decine di volte-

Di lui hanno scritto numerosi autori fra i quali A. Asor Rosa che lo ospita nel suo "Dizionario della letteratura italiana del novecento", e nei volumi della “Letteratura Italiana” edizione Einaudi 2007 , Carmine Di Biase nel volume "La letteratura come valore", Matteo d'Ambrosio nel volume "La poesia a Napoli dal 1940 al 1987", Gio Ferri nei volumi "La ragione poetica" e "Forme barocche della poesia contemporanea",  Stefano Lanuzza nel volume "Lo sparviero sul pugno",  Felice Piemontese nel volume "Autodizionario degli scrittori italiani" , Corrado Ruggiero nel volume "Verso dove", Alberto Cappi nel volume "In atto di poesia", Ettore Bonessio di Terzet nel volume "Genova-Napoli due capitali della poesia", Dante Maffia nel volume “La poesia italiana verso il nuovo millennio”, Ciro Vitiello nel volume “Antologia della poesia italiana contemporanea”, oltre a L. Fontanella , M.Lunetta, G. Manacorda , Gian Battista Nazzaro , G. Panella, G. Raboni ,  e molti altri .

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