PSEUDOLUNARE PLUTONICO - La stimmung con Giorgio Celli -
La Stimmung con Giorgio Celli
un po’ alla maniera di E. L. Masters
1. Il licantropo e gli avvoltoi
il licantropo è più umano o più ferino
nel corso della sua mensile perversione?
se c’era la luna e la terra era a mezzanotte
in cui non c’era un’anima in giro
a rincorrere il vento di sud-ovest
il licantropo, visto che il lupo è stato sterminato
dicono sia feroce asociale assetato di sangue e di supplizio
così è stato punito come tutti coloro che distruggono
il passato per favorire il futuro?
gli avvoltoi ruotano lentamente
in cerchi ampi e il vento questa volta è da nord-ovest
che agita l’erba in lunghe code
2. L’aquilone, il lupo e l’algebra imprecisa degli alberi
l’aquilone, come se fosse il lupo è sopravento
e tu guardi il tuo aquilone perché c’è una bella luna
quando si va dentro il primo quarto di giugno
non è ancora un disco ma oscilla sulla coda dell’aquilone
o è una bandiera non c’è una fattoria bianca non c’è neve
la foresta oltre gli aranci e la ferrovia è immobile
dell’immobilità di un’estate che,lo sai, stava per arrivare
ma ormai è ferma lungo la strada il carro ha perso la ruota
non si può nemmeno dire che ragazzo sei sdraiato sull’erba
vicino ai piedi del vecchio
e guardi verso le nubi veleggianti
e poi sono trascorsi quanti anni e il ragazzo non è tornato
stanco della vita e hai scoperto che contro l’uomo c’era
ben più che un indizio, il frutteto era svanito, il lupo
e la foresta da cui crescono e decrescono i suoi artigli
con i ritmi del mare sai che anche qui c’è la nebbia del mattino
l’algebra imprecisa degli alberi
l’enfisema del sole una rete mirabile e minuta
i compluvi e l’alta marea delle grondaie
3.La strada lungo la Loue porta a Sybaris
la strada non è piena di polvere, chi esce dall’utero all’alba
è un cacciatore di noumeni, un misuratore di anime e segni
che si tiene alla larga dai caffè laghi di segatura e di menta
il freddo la paura e l’insonnia in questo territorio di caccia
tu che a Bologna scivolavi cauto nell’ombra dei portici
senza lasciare traccia sotto l’argilla la fibula non riesce
a mettere radici tuttavia dove ha bruciato il fuoco
e la defecazione sul suolo compatto e nero si insedia
e perdura una particolare vegetazione
perché non passare allora un pomeriggio a Sybaris
meglio che a Mileto invece che raccogliere la delicata
progenie dei filosofi raccogliere la tenera
progenie dei sibariti la flora fecale la parabiosi
dell’eterogeneo o la dolce saliva se fosse stata
il veicolo del contagio la lingua, la lue che è rimpianta
se lei ha potuto andar via
conservarla nel sangue come un fuoco di gloria
sola cosa di lei rimasta più concreta della memoria
che verso l’alba i biologi possano trovare
lungo la Loue che attraversa la Dordogne[1]
come base genetica del crimine il patogeno azzurro
che da Sybaris ti succhia la vita
se lei ti avesse donato davvero la sua pallida infamia
4.La finestra del cacciatore di noumeni
e le stagioni delle cornacchie
invece lì alla finestra nella vecchia casa
giorno dopo giorno a frugare nella memoria
nessuno ti rassicura al capolinea degli autobus
qualcuno ha cancellato gli itinerari e gli orari
i treni sono al di là di indicibili viali
hai visto le figure del passato
che si muovevano attraverso l’incredibile sfera del tempo
per irrompere dentro la tragedia più e più volte
mentre qui le cornacchie gracchiano come nel volo
al tramonto in direzione del bosco che cambia
con le stagioni cambia il punto dell’alba
sopra l’eucalyptus secco cambia il punto del tramonto
di là oltre il monte Sèllaro chiamali tramonti solenni
questi con il treno che puntuale ora spaventa le cornacchie
sull’eucalyptus scelto per la notte e ali alzate le guardi
non osi interrogare i minotauri
chi è che piange quando guarda lì accanto al letto
e il sole non ha più ragione d’essere
tanto chi esce dall’utero all’alba è un cacciatore di noumeni
il licantropo era più umano o più ferino
nel corso delle sue mensili perversioni?
5.Gli uomini buoni e il lupo,l’amore adagio
questo mondo è degli uomini buoni
in coro così cantarono i biologi
e gli uomini buoni non frapposero indugi
e verso sera invece di porre fine alla progenie
tutta dei filosofi e dei poeti fucilarono
l’etologo che scuotendo il capo accarezzava il suo lupo
contro l’uomo e la sua mimesi teriomorfa
c’è ben più che un indizio
ma c’è qualcosa che adesso è come l’amore
se con qualcuno che ti ha fatto conoscere la passione
il tuo volto che palpita come un’arteria
anche tu dopo anni di vita insieme
senti che lasciando la sua mano il suo volto il suo corpo
senti che la fiamma si va estinguendo
e così insieme andate svanendo
gradualmente impercettibilmente con delicatezza
forse il tuo sangue l’ulcera molle come l’occhio
di un polipo attraversando la stanza consueta
l’avrebbe fatta crescere adagio
come stando abbracciati
l’unico modo per addormentarti
nella febbre di sera come sulle sue mani
che è come l’amore
questa lue che avresti voluto avere
se lei avesse potuto andar via
[V.S. Gaudio, 14-18 giugno 2011, in memoria di Giorgio Celli]
*Il testo di Giorgio Celli soggetto alla Stimmung è Pseudomarziale, apparso in “Tam Tam” n.2, 3° trimestre 1972, Edizioni Geiger, Torino: da “Ama il prossimo tuo” a “Il licantropo”, da “Il fiore dei filosofi” alla “Poesia d’amore” fino “Alla maniera di E. L. Masters”, la cui epica moderna fa da sovrastruttura a questo mio Pseudolunare plutonico.
[1] (…)io respiro, questa luce spanta sulla Loue
in questa cisterna, la Cibbia d’Iside, più grande
delle stelle e dei soli
più grande del tuo viaggio
più grande del tuo desiderio
più profonda quest’acqua del Sanscrito e dei Veda
e più terribile degli antichi feroci enigmi
e più cosparsa dei resti di scheletri di chi
vivendo non la raggiunse,
segreto assoluto della terra e del cielo,
O waters of the sea, o winding creeks
and rivers, la Loue, l’Auvezère, le Dalon, l’Isle(…)
da :V.S.Gaudio, Passaggio al Parallelo a Milano. La Stimmung con Walt Whitman: in memoria di Nadiella Campana: © 2005; vedi anche: → http://lastanzadinightingale.blogspot.com/2010/11/vs-gaudio-la-stimmung-con-withman-lo.html