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PREGIUDIZI

Romolo Rossi

IL Malleus Maleficarum è un famoso libro scritto da due domenicani bavaresi, Heinrich Kramer e Jacob Spenger, intorno al 1458. Il titolo indicava “il martello contro le streghe”: ma in realtà da un lato era un manuale per le malattie somatiche e psichiche. Oggi è il DSM (Diagnostic and Statical Manual) ed il Manuale fu fatto sei secoli fa: il DSM dopo seguì nel 1950. Si potrebbe chiamare il MMM (Malleus Maleficarum Manual). In questo libro le situazioni sono indicate, catalogate, descritte, precisate, accurate, definite ed elencate: aborti, infanticidi, disturbi corporei, varie malattie contagiose, epidemie, tumori o semplici sterilità o altri importanti. I contadini chiedevano ai tecnici del MMM indicazioni ed aiuti per la gravidanza, dato che i contadini necessitavano di mano d’opera; ma più importanti erano i signori e soprattutto i conti e massime i re, i quali potevano avere la successione della dinastia, il potere ed i feudi.

Nei capoversi del MMM v’erano numerosi fattori sessuali, ed il primo capitolo è il più folto: intanto l’impotenza, la frigidità o la ninfomania, la scopofilia, l’esibizionismo, il sadismo, la transessualità, il travestimento, l’ omofilia, la sodomia, la pederastia, la pedofilia, e tutte le forme sessuali di ogni tipo.

Ci sono tutte le malattie, specialmente i morbi contagiosi, le epidemie e via: erano indicate tutte le patologie del corpo e della mente e si riferiscono sempre ad interventi del demonio, attraverso le streghe, i magi, le eretiche e gli eretici. A tutte le situazioni sono corrispondenti i rimedi, insomma le terapie, e l’etiologia si riferisce all’attività del demonio.


Il Malleus è un manuale delle malattie, ma il Malleus è una dimensione del codice, così come il DSM è anche un codice della psicopatologia per i Giudici e gli Avvocati, allo scopo delle sentenze per condannare o assolvere. Così il Malleus era il codice e il manuale dell’Inquisizione, per condannare o assolvere l’eresia e l’attività magica malefica,e vi si trovano le indicazioni per l’esorcismo.

Per l’Inquisizione nel libro si precisavano le direttive sulle eresie, le situazioni di eventi, le fattispecie, le casistiche e le risposte alle richieste dei giudici ed il modo per seguire i procedimenti e le indagini: si espongono, con modalità sistematiche, i miracoli dei santi, ma anche quelli del diavolo, la magia bianca e quella nera, i prodigi dei taumaturghi ed i fattucchieri: molti taumaturghi miracolosi potevano guarire le malattie, ma molti taumaturghi producevano le malattie, come agenti del demonio, con prodigi malefici, pericolosi, invalidanti e mortali.


Le idee del sovrannaturale con rapporti con la metapsichica e con connessioni tra l’area del mondo della realtà e l’aldilà, si trascinano le attività come la magia, le pratiche misteriche, procedimenti di fattucchieria, opera di stregoneria, riti magici, veleni, preparazioni delle funeste bevande, e sostanze influenti sulla realtà corporea e psichica.

Le malattie e le sventure giungono fino agli esorcismi per cacciare il demonio. Nell’antichità tutto ciò riguarda non i problemi religiosi e la religione ortodossa ma in realtà la magia e la salute del corpo e della mente, nel mondo narrativo, nella fantasia e nella superstizione: notiamo Apuleio e Luciano ,nel secondo secolo ,nei dialoghi di Luciano e l’opera di Apuleio, come il trattato “De Magia” e la narrativa “Metamorphoseon” o l’"Asino d’Oro” parlano di incantesimi, vaticini, profezie, ed eventi straordinari.

Diverso è Tucidide: egli descrive la grande epidemia ad Atene nel 431 a.C. con precisione, con realismo, imperturbabilità e grande vivacità, con attenzione degli eventi ed i fenomeni dettagliati e definiti. Il grande storico esclude ogni intervento divino nell’ epidemia e presenta i fatti e studia il germe latente di una malattia che esplode, e sottolinea le circostanze più favorevoli al suo sviluppo. Egli non crede ad aspetti sovrannaturali e malefizi ma riferisce i fenomeni sempre concreti e reali. Tucidide descrive nell’epidemia una grande moria che ridusse la popolazione fino ad un terzo. Non accetta la diceria che i nemici, i Peloponnesiaci, avessero inquinato le cisterne di acqua piovana e le sorgenti.

“ Io, per conto, dirò come si è manifestato e con quali sintomi … ognuno attento, conoscendo già da prima le caratteristiche, abbia modo di sapere di che si tratta.” La descrizione chiarisce che è una forma delle vie respiratorie, forse non peste, ma forse una emorragica del polmone ed anche dell’intestino: oggi pensiamo ad un’influenza di polmonite e di enterite. Qui non si parla mai di situazioni sovrannaturali, influssi di malefici, untori, ed interventi di magia e fantasie, ma lo storico ateniese parla sempre di evidenti fenomeni realistici e nel mondo della vita umana concreta.

Anche Lucrezio non accetta misteri e fantasie di fenomeni sovrannaturali oltre i fatti sensoriali, ed esclude gli interventi divini: egli inserisce nella sua opera la descrizione di Tucidide, e lo ha citato e lo traduce, dopo mezzo millennio. Lucrezio non crede alle superstizioni ed ai fatti non naturali, ed il poema indica il contenuto del titolo: ”De Rerum Natura”.

Nell’ambito del cristianesimo Paolo di Tarso non accetta situazioni sovrannaturali, eventi, prodigi, eventi di Dio che interferisce nella realtà, come miracoli degli uomini, superstizioni, incantesimi e scienze occulte. Egli è contrario ai pregiudizi ed alle idee fantastiche, agli stregoni, ai taumaturghi ed ai guaritori, e non pensa che Dio intervenga nel mondo naturale. San Paolo non crede fatti inventati e manipolati nella realtà, ed egli dice nelle sue lettere che Dio si trova dentro di sé, nel nostro animo, e Dio è una condizione spirituale, ed il problema è la religione del mondo interiore.

Seguendo la linea spirituale Dante segue la concezione della religione simile al pensiero di San Paolo. Dante con la sua fantasia e la poesia costruisce l’Aldilà, nell’altro mondo dopo la morte, ma chiarisce che il futuro dell’altra vita non interferisce nella realtà presente. Il grande poeta non si riferisce ai miracoli, ed è chiarissimo:

“Se’l mondo si rivolse al cristianesimo

Diss’io, sanza miracoli, quest’uno

È tal, che li altri non sono il centesmo;”

In Shakespeare il suo teatro è pieno di streghe, di fantasmi, apparizioni: non pregiudizi, ma fantasie poetiche, i fantasmi, le streghe e gli spiriti sono espressioni che rappresentano definiti e precisi emozioni, vissuti, paure e turbamenti vivacissimi ed antropomorfi.


Nel mondo medievale, nelle malattie e nella medicina si affollavano i pregiudizi e le invenzioni in tutta la popolazione ovunque. Nelle situazioni patologiche erano frequenti le processioni che si creavano nelle epidemie allo scopo di curare e guarire, ed il popolo, i preti ed i governanti portavano in processione le immagini dei santi e diversi rappresentanti. Folle di popolazione si accumularono ed accalcarono in grandi gruppi ed in realtà così diffondevano facilmente le epidemie.

Un esempio: moltissimi con alterazioni della motilità,come forme di Corea e di Huntington, molte patologie di discinesi, seguivano l’immagine di San Vito di Esternach in Baviera e nelle processioni camminavano agitati, i coreici e gli pseudo –coreici per imitazione e per estensione isterica: ciò si chiamava il ballo di San Vito, o con altri nomi.


Ma i maghi ed i miracolisti si diffondevano dovunque nel mondo dell’epoca medievale, fino ad oggi: guaritori, taumaturghi, guarigione miracolose, figure soprannaturali. Alcuni non sono accettati dalle chiese e delle religioni, ma alcuni sono accettati e strutturati ed inseriti sono i riti nei procedimenti funzionali e canonici e definiti dalla chiesa. Da secoli ci furono ed ancora oggi taumaturghi di elenchi infiniti: comincia la lista con Sant’Antonio di Padova, via via San Francesco da Paola, molte Madonne da Fatima, da Loreto, da Lourdes, o Medjurgorye in Slovenia, e sempre vi sono i rappresentanti delle divinità che hanno le visioni,per arrivare fino ad oggi il taumaturgo San Pio Pietralcina.

Molti teologi, come San Paolo, Sant’Agostino, San Tommaso, teorici della chiesa non accettavano fenomeni straordinari.


In realtà una religione è distorta e modificata, e deviata verso religioni animistiche, con modalità di deismo, idoli e persone o simboli. L’immagine è una religione primitiva, con il taumaturgo, fantasie e credenze, con pseudo conoscenze e fenomeni inventati chiamati naturali ma irrealistici.

Ma dal Malleus iniziò la struttura intellettuale e si ampliò intorno a una grande teorizzazione, duecento anni dopo, nel periodo della controriforma, contro gli stregoni ed i taumaturghi, i fattucchieri, i maghi, e si estendeva agli eretici e contro le idee sociali e religiose eterodosse. Dal ‘600 i pregiudizi fino al ‘700.

Annotò Manzoni con le osservazioni di Verri: “ricercando le cagioni per cui quella peste fu tanto micidiale in Lombardia, nota per la prima una spensieratezza nel lasciare indolentemente entrare la pestilenza: e fa nascere questa spensieratezza dall’ignoranza e dalla sicurezza nei loro errori …. Ma non erano queste le accuse che gli uomini d’allora facevano al tribunale; lo accusavano, indovinate mo’; di corrività, e di precipitazione, lo accusavano di credere pazzamente ad un male che non esisteva, di atterrire, di contristare, di tormentare con ordini inutilmente i cittadini …” I pregiudizi,come dicono Verri e Manzoni, sono i figli “che favorivano della soverchieria perturbatrice, che alimentava tutti gli studi dei raggiri, e delle ciarle, un sistema oppressivo e impotente, insensato e immutabile, un sistema di rapine e di ostacoli,impediva l’industria, la pace, e l’allegria.” (Manzoni, Fermo e Lucia, Cap.III e IX). E’ evidente che nella peste si diffuse l’idea e la fantasia dell’esistenza degli untori, e questi discorsi aumentavano i turbamenti della popolazione, e i potenti quindi potevano sottomettere il popolo ed anche i colti.


In realtà i colti sono in preda ai pregiudizi, ma anche gli studiosi, gli scienziati, come i filosofi, dai tempi del ‘600 di Cartesio fino ad oggi. I dati scientifici di oggi e le teorie conosciute sono accettati dalla comunità scientifica strutturata ed organizzata; le concezioni sono accettate, rinomate e ripetute nelle associazioni e nei trattati, ma non si ricevono le idee modificate e cambiate. Quindi alcune idee diventano ufficiali come teorie dogmatiche, ed a loro volta le teorie si configurano come pregiudizi, ed i membri riconosciuti nelle associazioni istituzionali mantengono ferme le idee, ed alcuni ricercatori costruiscono diverse nuove concezioni le quali vengono eliminate dalle istituzioni ufficiali. Un primo esempio: Il Re d’Inghilterra Giorgio III nel ‘700 talvolta era confuso ed eccitato, ed un maggiordomo per primo osservò che l’urina del re era azzurrina (c’era una sostanza nell’urina che era la causa della malattia); ma Willis, un grande scienziato, un famoso anatomista ed era il medico del Re, cacciò dalla corte l’intelligente maggiordomo. Un secondo esempio: un marinaio aveva i dati in mano e disse all’Ammiraglio che la flotta era troppo vicina alle secche. L’Ammiraglio lo fece impiccare per la sua presunzione: la flotta andò a picco. Si era nel ‘700. Ma oggi accadono le stesse cose nelle istituzioni associative della scienza ed anche oggi la scienza ufficiale ha fantasie e idee pregiudiziali. Un terzo esempio: in una isola ci fu un esperimento e si fece esplodere un’atomica, e subito come esercitazione militare fu sbarcata nell’isola una divisione di marines. Dopo pochi anni 15.000 soldati ed ufficiali, ed il seguito di politici e giornalisti, tutti morirono: morirono per le radiazioni ma la scienza ufficiale non aveva creduto al pericolo delle radiazioni, anche se pochi ricercatori avevano avvisato molti ma non li avevano ascoltati.

Oggi la teoria del Big Bang sull’universo di momento in momento è considerato un pregiudizio: le teorie scientifiche diventano sostituite con nuovi pregiudizi.

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