Tu sei qui: Portale PIAZZA 3 CASA DELLO SCRIBA Lucio Zinna • Scartabello degli attimi invenduti

Lucio Zinna • Scartabello degli attimi invenduti

V.S. Gaudio

Zinna 01
© by alec dawson
missed the trolley


SCARTABELLO DEGLI ATTIMI INVENDUTI
Oggi i suoi quaderni, i grandi registri che inzeppa di una minuta
scrittura cinerea, si sgombrano appena - giacché i suoi dì di festa
sono sempre più rari nella sua vita - per lasciare un 'area bianca
dove si aggrovigliano le spoglie dei suoi versi.
Leonardo Sinisgalli

 

1

un sentore d’alba i tuoi occhi nella città malata

(s’erano appena accese le luci dei lampioni l’asfalto

tremolava di minutissima pioggia) era il futuro

un lontano vivido ricordo da coltivare ancora

 

2

ce la cavammo con scenografiche pizze ai cinque gusti -

acciuga prosciutto mozzarella carciofini e volontà

di potenza – servite da un ragazzo bal de fleurs

dai cornicioni annuivano Ercole e Minerva

 

3

il colombo che ti sfuggì di mano nella piazza

parve lo stesso che ora si beava

sotto lo sgocciolare del cannolo – alla giudecca –

e si lasciò ritrarre serioso inerme con condiscendenza

 

4

In prospettiva di scuola chomskiana la descrizione

totale di una lingua comporta un componente incaricato

di generare le frasi tutte: sequenze di morfemi

in senso americano in questa lingua giudicate

accettabili ora si è fatto tardi e m'è venuta

voglia di fare l’amore considerato anche che domani

sarebbe un altro giorno

 

5

il vecchio ponte brulicava a sera

di ninnoli argenti zazzeruti

(sotto stagnava un liquido lunare)

 

6

verranno un’altra alba e un’altra sera

e ci vedranno intenti nell’ascolto nel grido

nella prova nel ritmo nel brandy nel fiammifero

acceso e spento nella biro nel collirio in che altro

per un toast di vita

 

7

il gallo s’arrochiva nel bel mezzo del mattutino

canto e riprendeva cocciuto dall’inizio

per un chicchirichì forbito di alta scuola –

che disfaceva la notizia assassina al gierredue –

l’aroma del caffè si inerpicava

per il cortile e dietro il muro il mare

 

8

Ci sarebbe così per Tesnière una traslazione

che produce (un’A la simboleggia) la funzione

aggettivale nella proposizione «appartiene al padre».

L’analogia profonda tra «paterna» e «che appartiene

al padre» e al tempo stesso la (superficiale) loro

differenza sarebbero rappresentabili per mezzo

di «stemmi». Ovverossia

Zinna 02 (1)

 

 

«Ride la gazza nera sugli aranci»

e di cu su’ li guai si li chianci!

 

9

una sapida pelle d’ermellino mi scivolava

al corpo e ne bruciavo

(e veramente mi sapea di sale

lo scendere e salir per le tue scale)

 

10

ora che siamo scesi a tanta altezza distillandoci

i giorni senza spreco e senza alcuna assenza

come faremo poi a risalire se fosse necessario

(e lo sarà basta che muti il gioco a un imprevisto

volgere di carte) che faremo poi

 

11

E dopo conquistata la città in una lotta a quartiere

durata mezza vita / ci spenderemo il resto a conquistarne

l’abbandono e barattare sterco di cemento

per sterco di cavallo vivaddio la stufa piezoelettrica

per un camino a legna i sindacati per una gallina

 

(da : Lucio ZinnaAbbandonare Troia, Forum-Quinta Generazione, Forlì, 1986)

 

(1) O.Ducrot/T.Todorov, Dizionario delle scienze del linguaggio, Milano, ISEDI, 1972, p. 265.
 
 
Zinna 03

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