Poesie
Aldino Leoni
ONNIVORI
(2008)
T’amo
bove sempre più pio
ben nutrito nei giorni
d’impastate farine
da chi osserva crescenti
le tue masse a proporre
l’affare
della carne e del sangue
E viene giorno
di malferma salita
di un viaggio fra i monti
e le valli, d’arrivo
di un motore che tace
Eri un nome, uno sguardo
Come sabbie o pietrisco
anche tu, bove pio
sollevato e diviso
Distribuito. Esibito
(quando ancora eri unito)
da una foto di gala
*
TAIZE’ 2008
Salutate le terre umide
di Borgogna, i biancori degli armenti
soffusi di brusii, ricordiamo
la collina d’umanità, l’antico
notturno e ripetuto canto, l’impronta
della cattedrale distesa nel borgo
d’oggi, al centro l’albergo caro
al Lamartine:
Objets inanimés, avez-vous
donc une âme?
*
Strette foglie, radi
rami solo segni
su pareti, sfondi
Scaglie sporgenti
distese chiazze,
di parassiti vegetali
Più in là, i noci
dicono ancora vita
e tutto il campo vive
ma il motore è acceso
(Luglio, 2008)
*
Prende dall’aria il soffio
che dà secchezza e stringe
l’albero nel respiro
Durano giorni i segni
il diradarsi dell’ombra
il suo distendersi
Sanno
il prosciugarsi dei rami
e fanno altrove i voli
(VI/VII 2003)
*
E’ vento che distoglie
e ricordi l’abbondanza
dei frutti e le foglie
Volevi per lui vita lunga,
d’ulivo, mostrare negli anni
le incisioni dei graffi
Di respiro si cibano
adesso gli uccelli
dei suoi frutti interrotti
(per un albero, 21 VII 02)