Tu sei qui: Portale PIAZZA 1 BIBLIOTECA Carlo Cipparrone, Il poeta è un clandestino, Ed. Di Felice, 2013

Carlo Cipparrone, Il poeta è un clandestino, Ed. Di Felice, 2013

Antonio Spagnuolo

 Nella collana “I poeti di smerilliana” diretta da Enrico D’Angelo questo volume risulta tra i più compiuti ed attualissimo nella sua espressione storica e culturale. Una proporzionata scommessa di lettura per il confronto irrimediabilmente fallimentare – dice lo stesso poeta – della poesia con il contesto che caratterizza la misura di una società dedita alla schiacciante determinazione mediatica. “Le parole non bastano,/ non basta più scriverle, gridarle:/ nemici attenti le scancellano, amici distratti le dimenticano./ No, non bastano le parole ! / Ma altro non so fare / e ne ho vergogna.” Per una tale dichiarazione ecco che le pagine si sviluppano tutte dedite alla composizione – scomposizione del dettato, perché finalmente la poesia non risulti indesiderata e sia per il fruitore lo schermo di immagini policromatiche e possibilmente fondamentali per la luminosità di illusioni e memorie. Le più che ricche sezioni nella quali il volume si divide , da “le parole non bastano” , a “il disordine delle parole”, “le parole non cadono dall’alto”, “poesie sulla poesia di questi anni”, “invettive” , “la comune strada”, offrono un tragitto coerente e suggestivo per una indagine e per una forte impronta interrogativa sulla scrittura e sulla necessità letteraria. Il “gioco” di Cipparrone è motivo di unità nel binomio costituito dalla bellezza del verso , abbagliante nelle verità sottese , e la presenza ineludibile dell’autocritica , che non cade in contraddizione, ma alimenta le sospensioni. “Spunta ogni tanto un critico ambizioso / che , stanco di riproporre saggi riciclati / per anniversari di nascite / e di morti di scrittori importanti, rovistando tra versi dissonanti / e distici armoniosi,/ scova un poeta postumo / racchiuso in una cripta …” – Il luogo dove si costruiscono i ponti dell’arte, della scrittura, delle tensioni fra scoperta e invenzione, diviene il luogo delle interrogazioni, con le urgenze del nostro presente e le ombre che temiamo di incontrare. Così queste poesie tratteggiano con arguzia il confronto di un poeta clandestino con la gioiosa capacità di esplodere.

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