Tu sei qui: Portale PIAZZA 1 BIBLIOTECA Franco Riccio, Improvvisi ed incerti, Ed. Genesi, 2011

Franco Riccio, Improvvisi ed incerti, Ed. Genesi, 2011

Antonio Spagnuolo

L’ansia scava tra ricordi improvvisi ed a volta incerti, con una delicatezza sua propria, che rende il verso modulato e dolente. La poesia di Franco Riccio , veterano tra gli scrittori della Napoli armoniosa , è ancora una volta ricca di suggestioni che trascinano il lettore pagina dopo pagina nella policromatica fascinazione della melanconia. Lo stile personale traccia ritmi nelle pieghe della memoria, quando la parola diventa segno liberatorio di una sfida contro se stesso e contro la perdita .

Scrive : “Se, ormai , non sento più la tua voce/ dall’eterno riposo/ - dove ha costretto la cessazione/ della vita – (da parecchio tempo,/ distratta o rimandata) mi manca/ l’imparagonabile dolcezza/ della tue parole e la paziente/ attesa delle mie normali approvazioni/ effettuate ai tuoi giornalieri/ propositi….” La morte della consorte incide nel sommesso colloquio che il poeta sussurra con la incessante tensione di trepidazione.

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