Tu sei qui: Portale PIAZZA 1 BIBLIOTECA Raffaele Urraro, La parola incolpevole, Ed. Marcus, 2014

Raffaele Urraro, La parola incolpevole, Ed. Marcus, 2014

Antonio Spagnuolo

Lo smarrimento che potrebbe accogliere il lettore per il ricercare involontario “quale” poi sia la colpevolezza della “parola” , sospesa essa sola nel vortice dei pensieri e delle immagini, si arresta luminosamente innanzi ai versi perfettamente intagliati , sia nella musicalità della pagina , sia nel calore della attenta disponibilità culturale del poeta.

“Quando cade una stella / non credere che si tratti / di una luce che muore / o di un difetto ottico / è il segno che le nostre parole / l’hanno ferita a morte.” – questa violenta certezza che la “parola” abbia la potenza distruttrice , e nel contempo evocatrice , o meglio ancora creatrice , disvela il dramma psicologico che la profonda consonanza simbolica sia il vero simbolo di purezza e di illusione di ogni pensiero riposto nell’ambito della poesia stessa. La poesia di Urraro nasce come frase musicale , nella testimonianza di una quotidianità tutta sospesa tra la bilancia del tempo ed i frantumi del fantasma di una ricchissima conoscenza e di una “multi colorata” memoria. Prevale lo sguardo proiettato verso le ombre del mistero , il mistero della vita e della morte, il mistero dell’aurora che potrebbe sembrare inutile attesa , il mistero del silenzio che filtra gli abbandoni ed i ritorni , il mistero di un mormorio anonimo che tenta i lembi dell’impazienza, il mistero dell’indifferenza che vibra tra le scaglie di specchi .

Il discorso continua nei suoi vari strati, nella disponibilità che possiede alla radice una forte necessità dialettica, che nella realtà ha una importanza fondamentale sia nei rapporti umani , colloquiali , sia nella nostra stessa rappresentazione capace di obiettare, di eccepire , di esporre , al di fuori di ogni monotonia. Rincorrendo ritmi , visioni attonite della natura, riflessi sapienti della conoscenza , rivelazioni della metafora , ecco che la ricerca della “parola” rappresenta il passaggio insostituibile tra l’immaginazione ed il sussurro del sub conscio, nella significazione puramente soggettiva tra la straordinaria competenza filosofica e la declinazione diversificane della poesia. “Si rotola il vento per le strade / per i vicoli / per le strette feritoie della terra / ma quando arriva sulla riva del mare/ allora trova la sua libertà / il vento libero sul mare / fa pensare al respiro profondo dell’universo / che ha un’anima più grande del cielo / e più profonda della terra.” L’inquietudine ha un attimo denso di silenzio, rotto solo dal frullo stanco ed illuso del divenire , saettante nella significazione e profondo nella semplicità.

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