Tu sei qui: Portale PIAZZA 1 BIBLIOTECA Ugo Piscopo, Oscillamille, ed. Empiria, 2013

Ugo Piscopo, Oscillamille, ed. Empiria, 2013

Antonio Spagnuolo

Una valanga ricca e luminosa sciorina mille ed oltre mille "haiku", da centellinare con curiosità e  vigile approfondimento. Ugo Piscopo non è nuovo alle sorprese per alti percorsi, che lo distinguono quale operatore di primo livello, puntualmente accorto a spulciare appunti, a ricucire spunti arguti e sapienti, ad offrire rimbalzi ritmici, fioriti quasi sempre al sorriso della inventiva. Qui ci sorprende per la numerosa raccolta di pensieri e di suggestioni, di accensioni e ripensamenti, di illusioni e accortezze, che fanno di queste pagine un diario, o quasi un breviario, da consultare poco alla volta, gradino per gradino, assaporando, come i cioccolatini della Perugina, il singolo frammento. L'ironia che pervade sfavilla nei pensieri accennati appena, nel mottetto lasciato là quasi inavvertitamente, che apre, dischiude, a sprazzi incontrollabili. Alcuni passaggi sono eccezionali per la loro inflessione filosofica, per la loro cubatura psicologica, e alla pari per la loro profonda precisione sociale, politica,  culturale.
"Lo stile è vario – scrive Marcello Carlino nella prefazione – come la occasioni che danno spunto ai versi: elegiaco e arguto, microscopicamente preciso come una lezione di anatomia, e pure giocato per rimbalzi e rifrazioni, divertito e impassibile, interrogativo e definitorio, malinconico e familiare, ironico …" interrogando spesso, quasi a   voler indagare nel breve accenno del verso  tra i simulacri delle memorie o tra le improvvisazioni di una realtà immanente, sempre fotografata con l'arguzia del regista. Il singolo brano allora diviene una scultura adamantina e musicale che, variando di scheggia in scheggia, offre svariati rilievi plastici  e affascina per la ininterrotta musicalità incisa.

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