Tu sei qui: Portale PIAZZA 1 BIBLIOTECA Nazario Pardini, L’azzardo dei confini, Book Sprint Ed., 2011

Nazario Pardini, L’azzardo dei confini, Book Sprint Ed., 2011

Antonio Spagnuolo

Con il ponderato gioco delle parole, dei significati e dei significanti, la memoria proietta il tradizionale endecasillabo fra gli approdi di una avventura , non più occasionale, ma rivissuta con le nostalgie che i ricordi e le figure sono capaci di ridisegnare, con tocchi e pennellate multicolori. Il rapporto tra la vita quotidiana e l’abbandono personale, che conduce a liberarsi da sovrappesi e illusioni, si fa messaggio, di pensieri e di accensioni, che con la poesia si avvinghia, per creare ritmi e sospensioni. In molte pagine le stagioni rincorrono memorie, tra le rare foglie di un dicembre piovoso e freddo o tra le sere primaverili , ricche di brina e di incantevoli languori . Il tono personale chiude, laddove per altri si recita per distanze e corrosioni, qui in un fluttuare lieve quale la penetrazione di realtà e suggestioni, per definire il senso delle cose, o per reinventare interrogazioni filosofiche , che incontriamo affascinati nel ben delineato “dialogo sul suicidio tra un filosofo e un gesuita”. Il poeta riesce a incidere nel verso emozionanti rievocazioni, nell’avvicendarsi di ritorni che richiamano nostalgie ed epifanie, desideri e speranze. L’impegno esistenziale volge frequenze che sono esperienze vissute o abbandoni sussurrati , per quelle dimensioni dell’onirico che si trasforma in congiunture sentimentali o fulminazioni consolatorie. Il canto ancora una volta si dimostra l’unica possibilità di liberazione e di rivelazione nella forma avvincente del ritmo.

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